PILLOLE DI STORIA DI ROR

Il 24 maggio del 1977, negli studi di Via dei Volsci 56, un gruppo di visionarie  e visionari aprì  per la prima volta i microfoni.

Tanto da raccontare , da discutere, da vivere, per le srade di Roma e non solo: l’autonomia operaia romana, con la sua prorompente carica innovativa, trovava il mezzo adatto per dare voce a chi non ne aveva., rispondendo a “un’esigenza generale di ripresa della parola che sorgeva dal basso e non era circoscritta alla componente politicizzata della società, ma riguardava tantissime persone che pur avendo un estremo bisogno di comunicare, avevano perso l’uso della parola. Per questo fin dall’inizio concepimmo la redazione di Radio Onda Rossa come una struttura aperta a esperienze diverse da quelle più strettamente “militanti” e i risultati non si fecero attendere, anche perché i microfoni erano sempre aperti e chi era all’ascolto poteva intervenire in qualsiasi momento” (Giorgio, uno dei fondatori di Ror, a Zapruder, rivista di storia in movimento)

(link) «Per chi crede che la libertà di stampa e di informazione non è libertà dei padroni di

insultare i proletari che lottano per la loro liberazione, è doveroso fare ogni

sforzo perché i proletari abbiano le loro fonti di informazione. Radio Onda

Rossa è una di queste fonti” (dal manifesto di fondazione della radio del 1977)
In questi quarant’anni la radio è rimasta miltante, nel senso più sincero del termine  E’ stata una voce fuori dal coro di momenti importanti della storia delle lotte in Italia e non solo.
Dal terremoto dell’Irpinia nel 1980, cui contribuì direttamente con un presidio permanente,  alle lotte per la salute e l’ambiente, come quella contro la centrale nucleare di Montalto di Castro del 1986.. senza
dimenticare i 40 giorni alla Fiat Mirafiori, l’impegno antimperialista
degli anni Novanta, culminato con il grande movimento di Seattle del
1999 e con il G8 di Genova nel 2001, dove Radiondarossa animò, quale
parte del circuito RadioGAP, il mediacenter nelle giornate genovesi.

La radio ha anche vissuto una particolare battaglia all’interno del panorama delle radio  non pubbliche dell’epoca.

Nel 1987, radio Vaticana inizia a coprire il segnale di ROR , occupandone, di fatto, la
frequenza. La radio continua a trasmettere, cercando di disturbare il
più possibile le malefiche onde papaline. Ci riesce finalmente nel 1995,
quando occupa l’attuale frequenza 87.9, riconosciutale poi con licenza dal Ministero per le telecomunicazioni.

Fino ad arrivare agli ultimi dieci anni, nei quali la radio si è
sforzata di parlare e raccontare delle lotte dei migranti dentro e fuori
da CPT, poi CIE. Anni troppo spesso puntellati dalle aggressioni
fasciste in Italia e dalle necessarie inchieste sull’avanzare dei (neo)
fascisti in Europa,
Anni in cui la radio ha vissuto e attraversato l’Onda studentesca a
Roma e raccontato la crisi in Grecia, il peso delle politiche di
austerità nelle vite di migliaia di persone in Italia e non solo.

Nel 2012, a più di dieci anni dalle giornate genovesi, Radiondarossa ha creato, insieme a realtà di movimento romane e non , la campagna 10×100, dedicata ai militanti arrestati e detenuti per le manifestazioni del G8 di Genova 2001, tra cui anche un nostro redattore, Fagiolino. La campagna ha avuto moltissime adesioni ed ha contribuito a diffondere la memoria di Genova e della vendetta celata dietro le accuse di devastazione e saccheggio mosse agli e alle condannati al processo. Uno di loro, Jimmy, si trova ancora in carcere.

I movimenti da cui la radio è stata attraversata, realizzata e tramandata,  hanno cambiato forma,  spesso direzione, sono esplosi in momenti di  grande avanzamento ,  a volte sono arretrati.  La radio, li ha, sempre e comunque,  vissuti e raccontati.

Non di sole parole viviamo

Gli anni Novanta, con l’esplosione del rap e della cultura hip hop nelle posse italiane, vede nascere, proprio dentro Radio Onda Rossa, una delle formazioni più avanzate dell’epoca, gli Onda Rossa Posse, il cui disco “Batti il tuo tempo” riassumeva le istanze del movimento della Pantera e dei primi centri sociali, d’altronde il celebre motto “faccio movimento per il movimento” spiegava bene il nesso tra parole, musica e militanza. Dallo scioglimento degli Ondarossa Posse nasceranno, nel 1991, gli Assalti Frontali.

Il legame tra Radio Ondarossa e la musica è ancora fortissimo, sono tanti i gruppi che passano per la radio, la sostengono e la arricchiscono, sia attraverso le tante trasmissioni musicali che nelle iniziative di sottoscrizione.

Da qualche anno, “una mano sur core”, evento a sottoscrizione di Ondarossa, riunisce artiste e artisti di tutta italia, in un mix di teartro, musica, sketch sapientemente alternati.Johnny Palomba, Valerio Mastrandrea, Elio Germano, Tamara Bartolini, …….sono solo alcuni degli artisti che hanno prestato la loro voce in queste occasioni.